Martedì scorso, il 28 settembre, Mauro Degli Esposti, biochimico imolese residente a Manchester, si trovava nell’aula di lavoro della VII commissione Cultura a Montecitorio. Lo abbiamo incontrato lunedì a Imola, appena arrivato da Manchester e poco prima che prendesse il treno per Roma.
Di lui vi abbiamo parlato nel settembre del 2007, intitolando il pezzo ‘Degli Esposti, cervello in fuga’: http://www.ilnuovodiario.com/imolians.cfm?wid=3001. E proprio i cervelli in fuga sono il tema di una sua ricerca, per la quale è stato invitato dall’onorevole Laura Garavini a partecipare all’audizione nell’anteprima dei lavori parlamentari relativi all’esame del disegno di legge in materia di riforma del sistema universitario.
La Garavini lo aveva conosciuto lo scorso anno in un convegno ad Amsterdam, presente in qualità di ‘scienziato all’estero’ e come creatore e coordinatore del nuovo network Via-Academy, un’accademia virtuale nata per mettere in contatto fra loro tanti altri cervelli italiani in fuga nel Regno Unito e in Europa. La parlamentare ha presentato una proposta di legge, “Prime” (Per una ricerca italiana di merito ed eccellenza) finalizzata a «dare un contributo notevole al rientro in Italia dei cervelli italiani in fuga», come lei stessa spiega.
Quanti sono e quanto ‘pesano’ questi cervelli di casa nostra, considerati tra i più produttivi al mondo, sia che se ne siano andati (Degli Esposti ne è un esempio, ricordiamo che dal 2003 insegna Molecular Toxicology all’Università di Manchester in Gran Bretagna, dopo aver lavorato a Bologna, a Melbourne e a San Diego) sia che siano rimasti in patria?
Per dare una risposta a questi interrogativi il ricercatore imolese ha redatto una ricerca dalla quale risulta che buona parte dei migliori cervelli italiani sta all’estero, in particolare gli studiosi che hanno meno di 55 anni. Pochi quelli che hanno potuto dare in Italia importanti contributi alla ricerca senza dover fuggire. L’idea di Degli Esposti di stilare assieme a Luca Boscolo, consulente informatico con esperienze internazionali, la classifica dei migliori scienziati del nostro paese sparsi nel mondo, si è concretizzata utilizzando un particolare sistema che si basa sull’indice “h” di Hirsch, l’h-index, uno dei parametri più usati a livello internazionale per valutare ricercatori e scienziati sulla base delle loro pubblicazioni e citazioni e quindi del loro impatto nel tempo, facendo però in modo di non favorire i più anziani: «Non esisteva nessuna analisi del genere, avevamo a disposizione finora solo una classifica relativa alle università ed un’altra sugli accademici di fisica – spiega -. I risultati dell’attuale classifica sono aperti a varie interpretazioni». Insomma l’Italia, da sempre refrattaria a valutazioni del suo sistema accademico, da poche settimane è all’avanguardia nella valutazione dei suoi migliori scienziati grazie all’iniziativa che Degli Esposti ha promosso all’interno della ‘Via’: la lista dei Top italian scientists.
Su ‘lavoce.info’, un sito web d’informazione, Mauro degli Esposti descrive il metodo e riporta la classifica relativa ai nostri migliori cervelli nel mondo della ricerca. Sono al momento 785 i nominativi di medici, fisici, chimici, biologi, astrofisici, economisti, matematici, informatici…
Al 1° posto nella lista Carlo Croce, genetista molecolare negli Usa, al secondo Napoleone Ferrara, catanese pure trasferito negli Stati Uniti, uno dei più brillanti scienziati a livello mondiale in campo oncologico e vincitore quest’anno del Lasker Awards, prestigioso premio internazionale raggiunto solo da Dulbecco e dalla Montalcini.
Che la ricerca del biologo imolese ci stia indicando il prossimo premio Nobel?
«Sta ora all’Italia creare le condizioni per far sì che il rientro in Italia abbia una reale attrattiva per queste persone», conclude Degli Esposti. Non mancano lo stesso Degli Esposti e l’imolese professor Pier Luigi Gambetti, che si colloca al 55° con un alto indice ‘h’, pari a 66.
Di certo, la presentazione del lavoro del ricercatore di casa nostra alla Camera dei deputati ha riscosso molto interesse, tanto che l’onorevole Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura, Scienze ed Istruzione, ha chiesto a Degli Esposti di poter avere una memoria scritta del suo lavoro.
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